Castellavazzo. Due iniziative per ricordare “il Vajont”
Una mostra fotografica ed un documentario dedicati al Disastro
Dopo la mostra di cartoline storiche “Come che l’era”, conclusasi con un afflusso di pubblico andato ben oltre le aspettative, nei prossimi giorni Castellavazzo sarà la sede di due importanti iniziative culturali che ripercorreranno le tristi vicende legate al Disastro del Vajont.
Presso la saletta esposizioni del municipio di Castellavazzo sarà ospitata da sabato 21 marzo “vedere X ricordare”, una mostra di immagini promossa dalla locale Ass.ne Pietra e Scalpellini, dalla Ass.ne Pro Loco di Longarone e dal Comune di Castellavazzo.
La rassegna verrà inaugurata alle ore 11.00 con la presenza di alcune classi della locale scuola primaria e sarà visitabile fino al 26 aprile, durante i normali orari di apertura al pubblico degli uffici comunali, oltre che la domenica dalle 14.00 alle 18.00.
Attraverso le immagini tratte dal fornitissimo archivio fotografico della Pro Loco di Longarone, anche le giovani generazioni potranno prendere coscienza del catastrofico evento che ha segnato e segnerà per sempre la storia bellunese, sottoponendo loro anche diversi spunti di analisi sulle spesso deleterie e autolesionistiche azioni delle quali l’uomo è l’unico protagonista.
Il secondo appuntamento è fissato nella serata del 21 marzo, quando alle ore 20.30 presso il Parco Tecnologico Ambientale di Roa-Malcolm sarà proiettato il film-documentario “Vajont ’63: il coraggio di sopravvivere”, che nei mesi scorsi ha avuto anche una ribalta nazionale in quanto trasmesso da un’importante emittente tematica.
La promozione di queste due iniziative da parte degli “Scalpellini”, intende favorire anche a Castellavazzo un rinnovato interesse per questo evento che, quasi per non volerne alimentare il lancinante dolore che l’ha seguito, in passato è stato spesso eluso.
Secondo Vilmer Mazzucco, presidente del sodalizio di Castellavazzo, <<Lasciamo da parte temporaneamente la consueta divulgazione delle tematiche statutarie per dedicarci doverosamente alla rilettura di un evento che fa parte della storia di noi tutti. Un grande ringraziamento va rivolto alla Pro Loco di Longarone ed al Comune di Castellavazzo che hanno collaborato fattivamente alla realizzazione di queste manifestazioni>>.
Il territorio di Castellavazzo è stato pesantemente colpito dalla tragedia registrando oltre 100 vittime, molte delle quali residenti nel paese di Codissago, che venne per buona parte spazzato via dall’ondata di quella tragica notte.
Il 9 ottobre 1963 venne cancellata per sempre anche la frazione di Vajont, posta allo sbocco dell’omonima forra, la quale aveva ottenuto solo da un paio d’anni lo status di “frazione di Castellavazzo” e che ospitava, oltre a molte residenze, anche numerosi opifici.
Tra i luoghi andati definitivamente perduti e oggigiorno rimpianti per via della loro straordinaria eleganza, vi è senz’altro Villa Malcolm ed i giardini che la circondavano, complesso che si sviluppava ai piedi dell’abitato di Castellavazzo e che il piano intercomunale elaborato negli ’50 destinava a centro culturale per tutto il longaronese.
La dimora del baronetto di origine inglese sir Alexander Malcolm divenne, per merito del mecenatismo espresso dal suo proprietario, sede di attività culturali e ricreative che registravano con continuità la presenza di letterati ed artisti.
A titolo di curiosità si segnala che il Museo della Pietra e degli Scalpellini conserva in una delle sue sale l’antico capitello di San Nicolò, patrono degli zattieri, un tempo collocato in località “la pònta” sulla sinistra orografica del Piave e strappato dall’onda; venne successivamente recuperato sul greto del fiume da un socio del sodalizio che ne concesse in seguito l’esposizione.
Maggiori informazioni su queste manifestazioni possono essere richieste direttamente al Comune di Castellavazzo, sul sito internet http://www.pietraescalpellini.it/ oppure telefonando al 335 80 63 874.