ESTRATTO DELLO STATUTO ORIGINARIO
L’Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo, si pone quale soggetto principale e referente di tutte le possibili collaborazioni finalizzate ad una ampia e articolata operazione di rilettura del passato per coniugarla coerentemente con progettualità e scelte future.
Hanno partecipato alla firma dell’atto notarile in data 25 luglio 1996, presso lo studio del Notaio Lorenzo Chiarelli in Longarone, i seguenti signori: Bergamasco Pierluigi, Losso Cesare, Martin Agostino, Mazzucco guido, Olivier Umberto, Olivotto Enzo, Roccon Giorgio, Sacchet Renato, Serafini Fabiano, Soranzo Alessandro.
Nello statuto dell’Associazione, preceduto da una preambolo riportato di seguito, viene offerta un’analisi estremamente puntuale della realtà legata alla pietra di Castellavazzo ed all’indotto che su di essa si è sviluppato.
Premesso:
che l’attività di cava e lavorazione della pietra risalgono ai primordi dell’esperienza umana e tale attività ha segnato il territorio di Castellavazzo già in epoca romana;
che il lavoro di cavatori e scalpellini ha pervaso la vita sociale, economica, culturale e caratterizzato le abilità manuali e professionali degli abitanti di Castellavazzo e paesi limitrofi;
che della pietra e degli scalpellini di Castellavazzo permangono innumerevoli, mirabili testimonianze non solo in territorio provinciale e nazionale ma anche all’estero;
che tale patrimonio è tuttora custodito nella memoria storica popolare oltre che nei manufatti di pietra del paese, e tuttavia in periodo di dispersione ed oblio;
che le mutate condizioni tecnologiche hanno sensibilmente sostituito e ridotto le attività ed abilità manuali, con riflessi sociali ed antropologici di rilevante effetto;
tutto ciò premesso
dato che ora l’urgenza di costituire un organismo efficacemente garante della salvaguardia, documentazione, conoscenza e divulgazione di un così ricco patrimonio sociale e culturale, aperto a quanti ne condividono finalità e statuto, convengono e stipulano di costituire l’Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo.